La decisione di ingaggiare un professionista IT, sia esso un freelance o un dipendente a tempo pieno, non può basarsi unicamente sulla tariffa oraria o sullo stipendio lordo. Per un’azienda, la scelta più vantaggiosa richiede un’analisi olistica dei costi reali e del valore strategico complessivo che ogni opzione può offrire.
Oltre allo stipendio lordo, un’azienda deve sostenere una serie di costi diretti e indiretti significativi per i propri dipendenti. I costi diretti includono i contributi previdenziali e assistenziali (come INPS e INAIL), il TFR, la tredicesima e la quattordicesima mensilità , le ferie pagate e i permessi per malattia. A questi si aggiungono i costi indiretti: le spese di recruiting (annunci, agenzie di selezione), l’onboarding (formazione iniziale, tempo del personale HR e dei colleghi), la formazione continua e l’aggiornamento professionale, i benefit aziendali, lo spazio ufficio e i costi di gestione HR. Non da ultimo, ci sono i potenziali costi di licenziamento in caso di cessazione del rapporto.
Per quanto riguarda i costi legati alle risorse freelance, la situazione è differente. La tariffa che un freelance propone (oraria, giornaliera o a progetto) è un costo “all-inclusive”. Questa tariffa comprende la sua retribuzione netta, ma anche tutti i costi che un dipendente non deve affrontare direttamente: i suoi contributi previdenziali, le sue assicurazioni professionali, la sua formazione e aggiornamento continuo, l’acquisto e la manutenzione delle attrezzature e software e il tempo non fatturabile dedicato alla ricerca di nuovi clienti e alla gestione amministrativa. L’azienda paga solo per il servizio specifico ricevuto, senza gli oneri fissi e indiretti tipici del rapporto di lavoro subordinato.
I vantaggi economici per l’azienda sono pertanto evidenti: il modello freelance elimina la maggior parte dei costi fissi e indiretti del dipendente, offrendo un modello di spesa più flessibile e legato ai risultati. Permette di pagare solo per il lavoro effettivo e per il periodo strettamente necessario, ottimizzando il budget per progetti specifici o per gestire picchi di lavoro; una flessibilità che si traduce in una maggiore agilità finanziaria per l’azienda.
L’Ecosistema Costi – Benefici
La valutazione del costo tra freelance IT e dipendente richiede un’analisi olistica che consideri non solo le tariffe, ma l’intero ecosistema di costi e benefici.
Oltre al mero costo, è importante infatti considerare il valore aggiunto che un freelance può portare. L’accesso immediato a competenze altamente specializzate e di nicchia, la flessibilità di scalare il team rapidamente e la velocità di esecuzione dei progetti, che possono tradursi in un vantaggio competitivo significativo e in un ROI superiore. Un freelance esperto può completare un progetto in meno tempo e con maggiore qualità rispetto a un dipendente meno specializzato, compensando una tariffa oraria apparentemente più alta.
Risulta fondamentale è considerare anche la durata del progetto specifico: per progetti a breve o medio termine, il freelance rappresenta quasi sempre la soluzione più efficiente in termini di costi. Infine, occorre pensare alla specializzazione richiesta: se l’azienda ha bisogno di competenze molto specifiche e di nicchia per un periodo limitato, il freelance è spesso l’opzione più conveniente e rapida.
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